La bellezza di una tradizione d’Avvento: la Messa “Rorate” in onore della Beata Vergine Maria
- Ufficio Liturgico
- 11 nov 2022
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L’Avvento cade ogni anno nel buio mese di dicembre, un mese in cui vediamo il tema generale della stagione liturgica che riecheggia nella natura. L’oscurità si è insinuata nel mondo e aumenta ogni giorno, e tuttavia c’è la speranza che presto le giornate inizieranno ad allungarsi e il sole conquisterà la notte. La terra rivela che c’è una luce in questo posto oscuro, e quella Luce regna vittoriosa. La Chiesa rende questa verità più visibile con un’antica tradizione (in Italia ormai dimenticata), chiamata Messa “Rorate”. Questa Messa votiva in onore della Beata Vergine Maria riceve il suo nome dalle prime parole dell’Antifona d’ingresso: “Rorate coeli” - “Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto” (Is 45,8 ). L’aspetto peculiare di questa celebrazione è che si svolge tradizionalmente al buio, con la luce solo delle candele e, in genere, proprio prima dell’alba. Il simbolismo di questa Messa è consistente, ed è un’espressione suprema del periodo d’Avvento.
In primo luogo, visto che la Messa viene celebrata proprio prima dell’alba, i raggi del sole invernale illuminano lentamente la chiesa. Se il tempismo è giusto, alla fine della Messa tutta la chiesa è piena della luce solare. Questo richiama il tema generale dell’Avvento, un momento di attesa dell’arrivo del Figlio di Dio Luce del Mondo. Collegato a questo simbolismo è il fatto che questa Messa viene celebrata in onore della Beata Vergine Maria, a cui spesso ci si riferisce con il titolo di “Stella del Mattino”. Parlando da un punto di vista astronomico, la “stella del mattino” è il pianeta Venere, che si vede al meglio nel cielo proprio prima dell’alba o dopo il tramonto. In quel momento è la “stella” più brillante nel cielo e annuncia o fa spazio al sole. La Beata Vergine Maria è la “Stella del Mattino”, che ci indica sempre suo Figlio, e quindi la Messa “Rorate” ci ricorda il ruolo di Maria nella storia della salvezza.
In secondo luogo, l’ambiente buio richiama la verità che l’oscurità della notte non dura, ma è sempre superata dalla luce del giorno. È una semplice verità che spesso dimentichiamo, soprattutto quando affrontiamo dure prove e tutto il mondo sembra che voglia distruggerci. Dio ci rassicura del fatto che questa vita è solo temporanea e che siamo “stranieri e ospiti” in una terra estranea, destinati al Paradiso.
Infine, uno splendido simbolismo si rinviene nel costume adottato per cui tutti i presenti tengono in mano delle candele durante la Messa. È sicuramente un modo pratico per illuminare la chiesa, ma simboleggia anche la realtà per cui l’oscurità viene spazzata via dall’unificazione di molte luci individuali: noi siamo la luce del mondo e così risplenda la nostra luce davanti agli uomini (cf Mt 5,16)
La Messa “Rorate” è dunque una splendida tradizione della Chiesa che ci aiuta a entrare nel periodo dell’Avvento. Al di sopra di tutto, ci aiuta a ricordare e a riflettere su una verità centrale della nostra fede: l’oscurità è un’ombra, e si dissolve più rapidamente quando vede una moltitudine di luci.
“La gioiosa attesa della venuta del Salvatore che si è fatto uomo, simile a noi, ricolmi i vostri cuori di speranza e di pace. La Beata Vergine Maria, l’Immacolata, che onorerete nelle vostre chiese, celebrando le Messe Rorate, vi accompagni nel cammino verso la Nascita del Figlio di Dio” (Papa Francesco, Angelus 25.11.2020)

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